I MIGLIORI CONTENITORI SOTTOVUOTO, PERFETTI PER CONSERVARE IL CIBO A LUNGO

Non sempre c’è il tempo di cucinare, e chi studia o lavora vivendo da solo lo sa molto bene: diventa quindi indispensabile saper conservare bene il cibo che viene preparato, in modo da poterlo consumare in tranquillità nei giorni successivi ed evitare di buttarlo del tutto. La soluzione ideale è utilizzare dei contenitori sottovuoto, recipienti o involucri ermetici che, evitando il passaggio dell’aria, manterranno il vostro cibo ad uno stato ottimale.

Ovviamente non tutti i contenitori sottovuoto sono uguali, per cui se siete alla ricerca dei migliori prodotti in questo campo per tenere al sicuro le vostre pietanze il più a lungo possibile non vi resta che continuare a leggere.

Come funzionano i contenitori sottovuoto?

I contenitori sottovuoto presentano una tecnologia semplice ma molto efficace, che annulla completamente il rischio che il cibo in essi venga contaminato e si deteriori rapidamente. In sostanza, una pompa attivata manualmente o elettricamente estrae l’aria all’interno del contenitore dove si trovano gli alimenti: in questo modo l’ambiente rimane del tutto privo di qualsiasi agente patogeno e si mette il cibo in totale isolamento, rallentando in maniera sensibile il degradamento dello stesso.

Così facendo si aumenta il tempo di conservazione, che può arrivare fino a 10 giorni: in genere è questa la soglia di tempo entro la quale consumare un piatto prima che le proprietà organolettiche vengano alterate. Oltre alla pompa per l’estrazione dell’aria, l’altro elemento che garantisce un corretto processo di conservazione è l’involucro nel quale viene creato lo stato di vuoto: questo non corrisponde a una tipologia, ma ne esistono ben tre da conoscere se volete scegliere il contenitore sottovuoto migliore possibile. Ma prima di proseguire, apriamo una breve e fondamentale parentesi.

Sterilizzazione e sottovuoto

In molti si chiedono se prima di procedere alla conservazione sottovuoto sia necessario sterilizzare i cibi in questione. Se è senz’altro vero che questo procedimento contribuisce all’eliminazione dei batteri e ad un maggiore igiene alimentare, bisogna anche dire che si tratta di un processo stressante per il cibo e che rischia di alternarne le proprietà quando non è eseguito nel migliore dei modi.

I metodi principali sono la sterilizzazione classica, che viene effettuata sugli alimenti confezionati con una temperatura compresa tra i 100 e i 120 gradi, e quella UHT, che prevede temperature molto più alte (140-150 gradi) e soprattutto che l’alimento sia sfuso e non chiuso in un involucro. In questo caso è il tempismo a essere fondamentale, dato che bisogna limitarsi a pochissimi secondi.

Le tipologie di contenitori sottovuoto

Torniamo ai nostri contenitori sottovuoto. Una tipologia molto diffusa è quella che presenta una speciale valvola sul coperchio: attivandola, si aspira l’aria all’interno e si lascia il cibo nello stato di vuoto. Una soluzione ottima per conservare anche cibi in parte liquidi pronti da cucinare, che però ha il proprio punto debole nella stessa valvola: questa, ripetutamente sollecitata, può perdere efficacia nel tempo e non garantire sempre il corretto stato di conservazione.

Un’alternativa è quella dei sacchetti monouso, di gran lunga la soluzione più sicura: l’aria viene estratta e i lembi del sacchetto fusi insieme per impedire anche il minimo passaggio dell’aria: tuttavia, non potrete conservare cibi liquidi o avanzi per le lunghe trasferte, oltre a dover buttare tutto una volta riaperto. Un buon compromesso è quello dei sacchetti riutilizzabili, che permettono di conservare alimenti crudi e cotti e sono impiegabili più di una volta: come nel caso delle valvole, però, con il tempo potrebbero perdere efficacia.

Quanto durano i pasti sottovuoto?

Può sembrare ovvio, ma lo step principale per scegliere l’involucro giusto è sapere cosa mettere nei contenitori sottovuoto: non tutti i cibi presentano infatti la stessa tempistica, per cui è bene essere preparati anche in questo aspetto. Nello specifico il pollo si conserva in ottimo stato fino a quindici giorni, la carne di manzo fino a otto, i frutti di mare fino a sette, il pane fino a sei e i dolci fino a quindici.

Ora che sapete tutto ciò che riguarda i contenitori sottovuoto, sta a voi valutare i pro e i contro di ogni soluzione in base ai diversi parametri di cui vi abbiamo parlato e alle vostre specifiche esigenze. Sul mercato si trovano tantissime soluzioni, che vanno dai kit tutto incluso alle singole pompe di estrazione dell’aria: l’unico punto di attenzione che vi raccomandiamo è quello di assicurarvi che le diverse componenti siano compatibili tra di loro, specialmente se acquistate due brand differenti.

2023-06-02T16:12:24Z dg43tfdfdgfd