MASTERCHEF, SHOW COOKING DELLA STELLA MICHELIN DEL RISTORANTE “RETROSCENA” A PORTO SAN GIORGIO. ECCO COSA HA PREPARATO

PORTO SAN GIORGIO Da Porto San Giorgio agli studi di Masterchef: lo chef stellato (una stella Michelin) Richard Abou Zaki del Retroscena è stato ospite della rubrica “The chef’s specialty”. Nel corso della puntata lo chef, ospitato dal finalista dell’edizione numero 13 del cooking show, Antonio Mazzola, ha portato la sua ricetta del cavolo cappuccio in rosso con salsa di anguilla affumicata, bottarga, fiori d’ibisco e riduzione di ginepro. 

A Masterchef Richard Abou Zaki del Retroscena (1 Stella Michelin)

«La mia filosofia – ha detto lo chef sangiorgese – è di concentrarmi sul gusto, un gusto puro, pulito, e concentrato. Ci piace che il cliente, quando descriviamo il piatto, poi lo percepisca al palato. Al Retroscena cerchiamo di unire concentrazione e gusto, con una cucina che permetta di riconoscere il territorio, ma in chiave contemporanea». In questa filosofia si inserisce la cura con cui realizza i suoi piatti, compreso quello che ha portato nella cucina di Masterchef, che, ha detto Abou Zaki, «ha segnato il mio piatto in cucina». Bruciare esternamente il cavolo per rendere il gusto pulito, tramite una fiamma a induzione, realizzare la riduzione di ginepro con vino rosso, tagliando le bacche per far uscire l’olio. Quindi preparare il succo di rapa rossa, la salsa di anguilla, la bottarga con i fiori di ibisco, l’armellina e il gel di scalogno e la preparazione del piatto. 

Una star anche in Romania, Paese della mamma

È abituato alle telecamere Abou Zaki: dietro domanda di Mazzola, ha raccontato che è protagonista di un programma di cucina in Romania, paese d’origine di sua madre: «La tv ha aiutato a diffondere la cultura della cucina in Romania, proprio come accaduto in Italia con Masterchef che ha fatto capire il lavoro di studio e ricerca che c’è dietro ogni portata». Quindi le origini del successo: «Ho iniziato da bambino, cucinando in casa, ho capito che volevo fare il cuoco. L’ho detto a mio padre che avrei fatto l’alberghiero e lavorato nel miglior ristorante del mondo. All’epoca lo era, quando a 19 anni sono andato a lavorare con Bottura. Poi a 23 ho deciso di lasciare per costruire qualcosa di mio, ho conosciuto Porto San Giorgio ed è nato il Retroscena. Dopo sette mesi è arrivata la stella». Lui che quando lavorava a Londra ha potuto cucinare per la Regina Elisabetta e proprio in quella sera non veniva un soufflè. Colpa sua? No, perché la ricetta non riuscì nemmeno alla chef: fu colpa degli albumi.

2025-02-04T11:37:05Z